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La kewltura nobilita lo spirito: la commedia teatrale di Clessidrus

22/06/2015 23:08 #0

edited 23/06/2015 01:31
http://cogitoergofilosofo.altervista.org/wp-content/uploads/2013/04/Raffaello-Sanzio-da-Urbino-Scuola-di-Atene-school-of-athens-detail-Philosophy-Introduction-Peter-Crawford.jpg

Amici geodi, benvenuti nel Salotto Letterario dei /Cr/anci.
Se siete qui è perchè anche voi siete animati da un grande amore per la cultura e dalla volontà di divulgare opere meritevoli e troppo spesso sottovalutate. Ebbene, disquisiremo qui di Clessidrus, autore contemporaneo di commedia teatrale, amato dai più per il suo stile adorabilmente fresco e popolare, ma capace di scatenare riflessioni acute sulle grandi domande dell'uomo.

In nome di quell'interesse filologico che ci accomuna tutti, vogliamo sottoporvi il problema dell'opera clessidriana: al lavoro psicologico e umano di altissimo valore, infatti, è accompagnata purtroppo una prosa quantomai scadente, pur nelle sue ingenue note popolari. Consci che valori e proposte di tale statura non possono restare misconosciute, e facendo cara l'antica proposta purista del Bembo, vogliamo qui proporre una rivisitazione letteraria e stilistica delle opere più importanti del commediografo partenopeo.
Per questo i dirigenti del Salotto Letterario dei /Cr/anci chiedono soccorso a voi, anonimi minerali, perchè con l'erudizione che solo una coscienza collettiva può manifestare si possa donare la meritata dignità formale a opere di cotanto valore spirituale, etico e umano.

Eccovi un paio di proposte selezionate dal Salotto per la rivisitazione. Queste due commedie sono state scelte perchè massime espressioni del bagaglio culturale del Clessidrus e delle sue rivoluzionarie soluzioni.

De Vitae Sensu
"De Vitae Sensu" è una commedia che fa dell'ambiguità tra forma e contenuto la sua forza, offrendo un quadro realistico dei rapporti umani attraverso l'uso di tipi morali. E' evidente la forte ispirazione al teatro di Goldoni, nel superamento di macchiette vuote e prive di spessore. Ciononostante, l'autore opta qui, come poi in tutto il suo vastissimo lavoro, per un'ambientazione pastorale e idillica, quella Ponyville utopica da lui tanto agognata. Ma su questo sfondo apparentemente semplice si dipana l'epica vicenda dei due protagonisti, impegnati in uno scontro etico e spirituale che arriva ad indagare il senso stesso dell'esistenza.

Pensieri
"Pensieri" è invece un'opera matura, di ben diverso spessore. Anche questa scritta come copione teatrale, si presenta divisa in 3 atti, che fungono da prologo, novella interna alla vicenda ed epilogo. E' questo un lavoro assai lontano dai rimandi goldoniani di "De Vitae Sensu": si può anzi avvicinare al teatro di Pirandello nelle riflessioni sul valore dell'identità personale. Novello Foscolo, l'autore trae l'incipit della vicenda autobiografica dai Dolori del Giovane Werther di Goethe, e ci presenta un protagonista amareggiato dalle critiche incessanti e deluso da una patria spirituale che non riconosce più propria; di qui la scelta di utilizzare come comprimari per il dolore del protagonista gli amici più cari dell'autore stesso. Ma "Pensieri" non è certo una tragedia romantica: è anzi una commedia di redenzione, prima di tutto dell'Io. Il protagonista vive momenti travagliati e disperati, ma ecco che gli si presentano due forze benevole: il tenero ricordo delle opere passate e il sostegno delle figure amiche. Viene dunque brillantemente superata la sofferenza preromantica, che non trovava sbocchi nella disperazione dell'identità se non nella morte, con una soluzione razionale e contingente.
La commedia raggiunge così il suo epilogo nell'epistola finale, dai toni mistici ed ermetici, quasi gelosi della verità soggettiva così soffertamente raggiunta.


Ai posteri, l'ardua sentenza.
OP, lei delude molto. Riscriverebbe forse i Malavoglia solo perché non ci si capisce una mazza?
Sul lavoro di Clessidrus non va messa mano direttamente, si può solo inserire note a fine pagina per spiegarne l'ermetismo, come nei grandi classici.

<<|Era un giorno come tanti per me, mentre scrivevo un'altra delle mie storie arrivano un sacco di messaggi privati e le lessi. Sono messaggi di odio e di discriminazione da parte di una miriade di utenti [...]|>>

Secondo voi a quale fenomeno socioeconomico o filosofico si riferisce l'autore? Una strizzata d'occhio alle battaglie di Mandela? Una frecciatina al colonialismo inglese?
Possiamo inviare anche noi messaggi di odio e discriminazione al fine di testare la sua fede nella propria missione letteraria?
http://i.imgur.com/1awhy21.png
>> #11
Ma sasso, è chiaramente un ricercato utilizzo arcaico della terza persona che oggettivizza il soggetto, rendendo un punto di vista "fuori se stesso" per esaltare la ribellione alla visione individualistico-esistenzialista del....ok, ho finito le idee.
>> #19
> avere tempo libero d'estate
> non avere esami a settembre
> non aver nulla da fare durante l'estate
Vaffanculo ciottolo.
> Estate
> Passarla a studiare 24/7
> Non girare con varie modelle
cacciate i coltelli! violenza! voglio vedere ghiaia scorrere a frane!

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